Author(s): Bellini, Fabio
Date: 2016
Persistent ID: http://hdl.handle.net/11144/2644
Origin: Camões - Repositório Institucional da Universidade Autónoma de Lisboa
Subject(s): Mimesi
Author(s): Bellini, Fabio
Date: 2016
Persistent ID: http://hdl.handle.net/11144/2644
Origin: Camões - Repositório Institucional da Universidade Autónoma de Lisboa
Subject(s): Mimesi
Mimesi è un termine filosofi co oggetto di studi sin dalla Grecia antica e un concetto sviluppato in modo approfondito dai più grandi filosofi ci classici. Pla tone condannava la mimesi in relazione all’arte considerandola solo un prodotto di similitudini o di apparenze lontano dall’idea di Dio. Accetta la mimesi solo se si riferisce ad una copia perfetta mentre si parla di illusione se il prodotto non rispecchia perfettamente il modello. Nel pensiero di Aristotele la mimesi acquista un valore positivo poiché egli sostiene che non sia un semplice ricreare una copia esatta del modello originale ma, tramite la metafora, esalti i caratteri migliori o degradi gli aspetti peggiori. Per definizione mimesi significa imitare. L’uomo per natura tende ad attuare questo comportamento fin dall’infanzia, momento in cui, nel processo dell’edu cazione, si sviluppa la reciproca mimesi tra educatore ed educato che è alla base della trasmissione della cultura e si manifesta anche in età adulta nel desiderio di imitare una fi gura di riferimento. Con il nome di imitatioil concetto di mimesi ha avuto un ruolo importante du rante il medioevo. La creazione artistica, come tutti i comportamenti dell’uomo, dovevano rifarsi a Dio come supremo oggetto d’imitazione, fonte di creatività e riferimento per il raggiungimento della perfezione. Il mio intento è approfondire il concetto di mimesi attraverso quatto differenti criteri che permettono di arrivare alla creazione di un oggetto mimestico: il mascherare; l’ illudere; il reinterpretare; il confondere.